Percorso Selettivo (2)
- I riproduttori dovranno essere aderenti allo standard
- I riproduttori dovranno avere buona genealogia, essere privi di malattie ereditarie e con giusto rapporto omo-eterozigosi
- Scelta dei riproduttori in vista delle funzioni che essi dovranno svolgere
- Attuazione dell’in-breeding solo a scopo selettivo
Tutto ciò potrebbe sembrare un perfezionismo di un hobby costoso, patetico e inutile per la caccia,
però bisogna ricordare che ciò che è prioritario per una persona può essere secondario o addirittura insignificante per un altra,
questo in tutti i campi . Guai se fosse il contrario. Succede quindi anche nell'allevamento, alcuni (per lo più cacciatori)
antepongono come fine il metodo che porta al carniere facile piuttosto che allo stile di razza. A tal proposito voglio riportare
un dibattito tra un cacciatore e un cinofilo ripreso nel libro il Trailer di Giulio Colombo : .Quel mio amico cacciatore, mi confida:
< Troppi cacciatori sono del parere che far carniere val meglio riempirsi le tasche di ciottoli e riunirsi in comitiva in ossequio all'art. 33 del T.U.; in tal caso non lo stile
è superfluo , ma il cane..; ribatte il cinofilo : il cacciatore può non aver altro compito che di far carniere e cacciare anche con un cocktail di setter- pointer -èpagneul -
San Bernardo e senza la pretesa di distinguere uno degli ingredienti, che sarebbe come scernere l'onde confuse del Po > .
Per me, cinofilo, lo stile è il baluardo contro il quale si infrange la babele delle razze, che non valeva la pena di selezionare per tornare a confonderle.
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