Standard Setter Inglese (2)



Non uno sguardo quindi ma una attenta visione analitica che porta a delle deduzioni, ciò attraverso l’immaginario, inteso come elaborato delle proprie conoscienze che portano ad un giudizio e quindi a definire questo o quel soggetto se aderente allo standard. Un esempio : un medico che controlla il colore degli occhi di un paziente, elabora attraverso le sue conoscienze una diagnosi e quindi collega alla visione delle nozioni da lui acquisite. Immaginazione, quindi come elaborazione di dati oggettivi in grado di qualificare, quantificare e definire. Un altro esempio : un setter che corre con gli arti posteriori in disasse mette in evidenza un difetto delle articolazioni che soltanto l’esperto può evidenziare. Per non dilungarci troppo possiamo quindi dire che lo standard stabilisce i parametri entro i quali si riconosce una certa razza e il discostamento da essi rileva dei difetti. Questo standard chiamato appunto morfologico e riportato integralmente in seguito è però correlato da quello di lavoro atto a definire il tipo di movimento, della presa di punto, della postura di ferma ecc. che sono il frutto di una costruzione morfologica perfetta e della psiche che è sempre parte integrante del comportamento e coordinamento di ogni razza.

Stefano Proietti

 

 

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